venerdì 10 maggio 2013

PANNOLINI MONOUSO PARTE 1



Oggi voglio parlare di un argomento che mi sta molto a cuore: I PANNOLINI E IL LORO IMPATTO AMBIENTALE.
La produzione di pannolini monouso per bambini, infatti, ha un impatto ambientale molto significativo.
Ogni anno nell’Unione Europea vengono prodotti 25miliardi di pannolini monouso. Ciò significa ingenti quantità di Co2 immesse nell’atmosfera per la produzione e distribuzione e altrettanto ingenti consumi di acqua e di energia per un prodotto che, già in partenza è un rifiuto speciale. I pannolini per bambini sono infatti composti per il 50% da derivati del PETROLIO non biodegradabili (vari prodotti chimici, plastica,
idrogel, sbiancanti,ecc). Incerta anche la sostenibilità del restante 50% che deriva
da polpa di legno (cellulosa) la cui provenienza non è quasi mai certificata e dunque
potrebbe anche provenire da foreste primarie.
Secondo uno studio di Greenpeace del 1993 nell’arco di tre anni un solo bambino utilizza mediamente 4.500 pannolini equivalenti a 10 ALBERI di grandi dimensioni e a UNA TONNELLATA di rifiuti, che dovrebbero essere smaltiti in modo differenziato.
In Italia se ne consumano circa 6 milioni al giorno, con costi di produzione stimati in
12.500 tonnellate di plastica, 225.000 tonnellate di polpa di legno, 2.15 miliardi di
litri di petroli, 6 miliardi di litri d’acqua e migliaia di MW di energia, senza contare i
costi ambientali di trasposto e distribuzione. Una volta utilizzati rappresentano tra il
7 e il 10% del totale dei rifiuti solidi urbani.
Inoltre la produzione non è sottoposta ad alcuna normativa, e in Europa non esiste
ancora una disciplina di settore che imponga di dichiarare i componenti, come
invece avviene per ogni altro prodotto che interagisca o sia destinato alla cura del
corpo.
Diverse ricerche indicano che il rivestimento impermeabile dei pannolini usa e
getta, oltre a possibili danni permanenti al sistema riproduttivo dovuti al
riscaldamento, impedisce la traspirazione e crea un ambiente umido, caldo e
carente di ossigeno che favorisce lo sviluppo di eritemi e allergie.
Per limitare questi inconvenienti la parte interna dei pannolini viene trattata con
SOSTANZE CHIMICHE che riducono l’effetto abrasivo dei materiali sintetici, ma possono provocare altri inconvenienti.
Sotto accusa sono i prodotti chimici usati per evitare la formazione di muffa e di cattivi odori.
  • Nel 1967 ci fu il caso del policloroprene;
  • Nel1988 quello del benzolo;
  • Nel 1989 quello della diossina;
  • Nel 2000 uno studio pubblicato da Greenpeace Germania denunciò la presenza di tributile di stagno (Tbt) nei pannolini delle marche più diffuse, un composto dall’elevato potere biocida che già in una percentuale di 0,001 microgrammi per litro risulta letale per gli organismi acquatici.
Per quanto al loro impatto come rifiuti, risulta difficile, se non addirittura
impossibile, smaltirli attraverso i tradizionali sistemi di trattamento perché i
materiali di cui sono fatti e la grande capacità assorbente, raggiunta con l’utilizzo di
nuovi materiali e nuove tecnologie, LI RENDE PRATICAMENTE INDISTRUTTIBILI.
Nelle discariche tradizionali non ci sono le condizioni necessarie per la
decomposizione dei pannolini che, nel tempo, si mummificano mantenendo inalterati
peso, volume e forma. I tempi di dissoluzione in discarica sono stimati in 500 anni,
in alternativa servirebbero inceneritori, ad altissime temperature e con sistemi di
filtraggio dei fumi e delle ceneri altamente tossiche, dei quali sono dotati pochissimi
paesi europei.

Fatto tutto questo preambolo:
-         Veramente non abbiamo alternativa a questi comodissimi pannolini usa e getta?
-         Veramente possiamo fregarcene dell’impatto ambientale che nostro figlio ha sull’ambiente, lo stesso ambiente che nostro figlio si troverà a vivere e a respirare?

L’inquinamento non è UTOPIA, ci riguarda TUTTI e DA VICINO, perché oggi ci ritroviamo a vivere una pesante crisi finanziaria ed economica, ma presto, se non interverranno misure serie a tutela dell’ambiente, ne vivremo una ben peggiore: QUELLA DELLE RISORSE!

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